L’influenza delle condizioni atmosferiche sui dolori in generale secondo il pensiero medico cinese

Ci capita spesso di attribuire al clima o alla meteo la causa dei nostri dolori, una spiegazione scientifica chiara non è comprovata, nel pensiero medico cinese comunque da millenni si tiene conto dell’influenza del tempo sui nostri disturbi.

In effetti già nell’antichità si classificava vento, l’umidità, il secco, il caldo, il freddo il temporale con il nominativo dei “Sei briganti” che sconvolgono la nostra energia.

Evidentemente queste variazioni atmosferiche modificano la nostra energia.

Un aumento della pressione atmosferica (Yang) comprime il corpo  lo alleggerisce, comprime le arterie e fa aumentare la pressione sanguigna, ne deriva un peggioramento per gli ipertesi un miglioramento per gli ipotesi (Yin).

I cambiamenti di pressione barometrica sono preceduti a seconda della persona da, mal di testa, nevralgie, dolori reumatici o da un miglioramento.

Esiste un punto sul meridiano del T.R. (Triplice Riscaldatore) che, disperso o tonificato a seconda del caso fa scomparire questi disturbi premonitori del cambiamento di tempo (Oaé – Koann) (5TR)

Il vento(Yang) è irritante e contrae la cistifellea. Coloro che soffrono di nevralgie, di emicranie e di cefalee sono soggetti a peggioramenti, mentre i linfatici e gli esauriti non nervosi migliorano.

Il vento da est provoca nevralgie quello da sud è tonico quello da ovest (mare) è calmante. I fulmini provocano elettricità atmosferica alcuni soggetti percepiscono una devitalizzazione totale altri irrequietezza irrazionale o sovraeccitazione. Anche questi casi il 5TR Oaé-koann aiuta molto a liberarsi dalle sensazioni.

L’umidità in condizioni di situazione e a 37°C, arresta qualsiasi evaporazione della pelle e dei polmoni: il sudore scorre senza evaporazione, essa indebolisce la milza, pancreas e l’energia Yang. Affatica i reni che dovrebbero, in questa occasione, espellere l’acqua dal corpo col rischio che gli accumuli predispongano alcuni soggetti a reumatismi  Che-koann (R) Tiao-kreou (S) senn-li (S36) evitano i disturbi dell’umidità.

Il calore esterno(Yang) causa vasodilatazione cutanea, traspirazione, respirazione più forte alla lunga ipertensione, tendenza alla debolezza, alle anemie e alla disidratazione dunque ipercloruremia, diminuzione delle urine, gonfiore alle caviglie.

L’Asia sostiene che l’esterno e dilatato e l’interno è svuotato, che l’energia Yin si trova in periferia a spese dell’interno. Agire sull’energia da risultati immediati ma è molto stancante per il paziente. La dispersione di Chenn-mo (V) diminuisce la sensazione di calore.

Il freddo esterno(Yin) contrae l’esterno (Yang) e congestiona l’interno (Yin) causa una vascolarizzazione di globuli diminuendo il volume di sangue periferico che si concentra negli organi vitali “La linfa si ritira dai ramoscelli e dalla scorza e si concentra nel tronco e nelle radici”. In pratica le azioni sull’energia (sangue) subiscono un rallentamento o un ritardo. Tonificando Koann-iuann (VC) diminuisce l’influenza del freddo.

Il secco(Yang) aumenta l’evaporazione, asciuga la pelle ed i polmoni, disturba gli intestini che mancano d’acqua, se si prolunga causa sovraeccitazione nervosa e disturbi mentali. I linfatici e idrogenoidi ritrovano in questa condizione atmosferica una sensazione di benessere.

Il periodo autunnale con il cambiamento climatico stagionale è in relazione con freddo esterno.

Nelle persone anziane o meno giovani la capacità metabolica è più lenta e la compensazione calorica più lenta di conseguenza i pazienti soggetti a problematiche muscoloscheletriche soffrono.

Si giustificano in questi casi i trattamenti calorici, massoterapia e movimento per aiutare le persone al cambiamento stagionale.

L’esperienza pratica insegna che chi esegue trattamenti specifici in questa stagione trascorre un inverno senza dolori o perlomeno in una condizione fisico favorevole.